
16 APRILE 2020
Diritto di Famiglia e Coronavirus: al padre possono bastare le videochiamate?
Il diritto di visita dei figli di genitori separati e divorziati non ha subìto limitazioni a seguito della normativa emergenziale per fronteggiare il Coronavirus, in quanto certamente rientrante nelle “situazioni di necessità” che legittimano lo spostamento sul territorio. Lo stabilisce il Tribunale di Busto Arsizio, decreto 3 aprile 2020.
L’incertezza derivante dall’attuale quadro normativo, stante il susseguirsi di provvedimenti e di sovrapposizione di fonti normative di vario livello – ha trovato conferma nella richiesta di chiarimenti formulata dall’Unione delle Camere Minorili.
Infatti, con comunicato in data 30 Marzo 2020, intitolato “Emergenza Covid-19 e responsabilità genitoriale”, l’Unione delle Camere Minorili, sulla premessa che “si è in presenza di diritti fondamentali, il diritto alle relazioni familiari e il diritto alla salute, riconosciuti dalla Carta Costituzionale e dalla CEDU che hanno pari rango, ma vanno bilanciati ponendo al centro di tale equilibrio il migliore interesse delle persone minori di età”, ha richiesto al Governo un chiarimento in merito alla legittimità degli spostamenti per le visite ai figli e per i ricongiungimenti con la propria famiglia, anche da un comune all’altro o da una regione all’altra, ovviamente con le cautele del caso per ridurre il rischio di diffusione del contagio, e fatti salvi gli obblighi di quarantena.
Il rischio è, infatti, che in un tale contesto emergenziale si possa pervenire, in modo irragionevole, a soluzioni difformi a seconda del luogo in cui sono ubicati i figli ed i genitori e ciò in quanto le normative di riferimento (regionale o anche comunale) possono prevedere soluzioni diametralmente opposte.
Leggi la sentenza per intero: 10246712_arsizio
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